Tutti sanno che una delle cose più difficili quando cambi abitudini è riprendere possesso dei nuovi tempi: gestire i doveri, gli impegni ed essere tanto bravi a trovare un angolino, ogni giorno, per ciò che ci piace fare.
Così è successo con il primo lavoro, così succede ora con la mia nuova famiglia, la mia casa.
La levataccia alle 6.30 non mi pesa più da tempo, non eccessivamente. Ma farla sperimentare di riflesso a chi vive con me mi pesa un po’. Come la sveglia di un campo militare, come burattini ci scopriamo in fretta e furia e ci piazziamo davanti alla calda tazza di caffelatte. Non il tempo di due parole, che già ci sembra di avere appena tempo di vestirci e lanciarci fuori casa.
Così passa il resto della giornata e ti rendi conto che già la mezzanotte rintocca e tu non sei riuscita a far quel che volevi.
Fortuna è una situazione destinata a migliorare. Può solo migliorare, davvero.
Sembra sempre più semplice completare il puzzle giornaliero di quei tempi che la vita di scandisce.
E proprio è il tempo che passa, ora si fanno a colazione non solo 2, ma anche 4 chiacchiere.
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