Alla scrivania con meno carica e qualche pensiero in più, che di certo non è legato al ridimensionamento tanto temuto e tanto sospirato da qualcuno. Chissà per quanto ancora mi si vedrà scattare (avete mai visto che scatti che fa Dumbo?) su e giù dalle scale, fuori e dentro l’ufficio…chissà!
Ma il mio compagno di viaggio da oggi mi ha fatto un regalo: quando cominciavo a chiedermi se era tutto qui quel che potevo sentire, ha iniziato a tamburellare a più non posso.
Così ho smesso di pensare che nel mio cibo ci fosse dello strano sonnifero che lo rilassasse in qualche insolito modo, piuttosto che avesse troppo poco spazio pure per dare qualche colpetto.
Mi chiedo perché punti sempre sulla destra e perché a volte sembra prenda la rincorsa per colpire ma, che importa, c’è e si fa sentire.
“Suono il tamburo –
spiegò il coniglietto a Bambi
– per questo mi chiamano Tamburino!”
Nessun commento:
Posta un commento