…avere poco tempo per la famiglia e dedicarla allo studio
...continuare a ripetersi “posso farcela” e continuare a pensare “ce la farò?”
Mesi fa scrivevo tra fogli di appunti:
Ancora
sui libri, mangiare pagine di nozioni per arrivare al traguardo.Ma con minestrine e giochi da neonato da preparare e a cui partecipare tutto si complica.
La voglia di far vedere che si può avere una marcia in più, che si vale qualcosa in un mondo in cui è facile cadere nelle banali considerazioni su noi giovani.
Le minestrine non le faccio più, passo ai piatti di
pasta e alle bistecche. Ma, per fortuna, i giochi ci sono ancora, ed io dove lo
trovo il tempo?
Da allora ho smesso di studiare, ho chiuso i libri,
ho rinunciato. Ma qualcuno me li ha fatti riaprire. Perché poi!Che Odissea! Sono tornata a chiuderli, i libri. Ma intanto penso a quando li riaprirò.
Forse presto, forse spero di imparare anche senza impegnarmi. Ma non ho mai avuto fortuna in questo. I miei buoni voti li ho sudati: non c’era la botta di fortuna nel compito in classe, nemmeno i 15 minuti di ripasso sull’autobus.
Ieri l’illusione che mi si prospetterà qualcosa di
radioso, nel mondo del lavoro.
Per tutto il resto, per ciò che non è lavoro, …aprirò
un’altra pagina quando sarò sicura di scrivere, in ogni caso, una buona pagina.
Con il pensiero al mio fare e saper fare in ufficio,
mi butto alle spalle questo 2013 e mi appresto ad accogliere il nuovo anno.
Nessun commento:
Posta un commento