lunedì 1 settembre 2008

Fly away

Leave my wings behind me
drink my worries down the drain
and fly away to somewhere new

È iniziata con ieri una serie più o meno lunga di partenze che da un lato approvo e dall’altro vorrei limitare ad un numero sempre più ridotto. Solo per mantenere tutti vicino a me e non aver la sensazione che di ognuno possa perdere, ogni volta, qualcosa che mi sta a cuore.
Ma sono gli anni che passano, è la vita che ti spinge a fare certe scelte, è il desiderio innato dell’uomo di trovare la giusta collocazione di sé in questo mondo variopinto.
Per esperienza, un viaggio come questo, di così tanti mesi, può aiutare a mettere ordine in testa, aiutare a capire cosa si vuole veramente per il futuro. Ma il cambiamento non è solo a livello macro, quanto anche nelle piccole cose: capacità di organizzare la propria giornata, i pranzi, le spese. Cosa che, non a tutti è dato sperimentare prima di uscire ufficialmente fuori di casa.

Sono cosciente che non ci vedevamo così frequentemente e spesso, anche se la provincia era la stessa, ci tenevamo in contatto allo stesso modo di due persone poste agli antipodi della terra, ma sapere che fisicamente saremo piuttosto lontani mi trasmette la sensazione che non sarà così facile sentirci.
Se poi hai deciso di fare il topo di biblioteca, ancora peggio!

Un grosso in bocca al lupo a te e a tutti voi che avete deciso di partire per nuovi lidi, alla ricerca di alcuni mattoncini con cui iniziare a costruire le basi del vostro futuro.

1 commento:

Vale ha detto...

Ciao Moni,
essì tempo di partenze... di "arrivederci", non di "addii": è questo che non devi dimenticare.

Come mi insegni, il viaggio è importante, aiuta a ritrovare se stessi, a capirsi e a capire il mondo; questo non vuol dire comunque che si abbandona quello che si è costruito fino ad ora...

Mi raccomando, fiducia in se stessi e negli altri.
L'amicizia è come un giardino, va curato, e te lo assicuro tu hai proprio il pollice verde...

Un bacione,
Vale