Here it comes
the joy of being alone
I'm such a child on my own
just a child on my own.
Sono una di quelle tante persone che non disdegnano la buona compagnia, ma non posso negare che una volta ogni tanto mi piace avere una serata tutta mia.
Niente di particolare, nessun programma da seguire, nessun abito di gran galà da indossare, nessun orario da rispettare. Anzi, semmai si dovesse pensare a qualcosa di questi, ecco allora che già la serata non sarebbe più la stessa.
Essa deve nascere da una combinazione di elementi che vanno a creare una serie di coincidenze perfette …la mamma, spesso a casa, che quella sera esce per le prove del coro; il venerdì sera del fratello che non può pensare di rimanere a casa nel fine settimana; la serata tra amici del moroso. E così la casa è tutta tua, non devi chiedere di avere la stanza per guardare la tele, nemmeno il computer per scrivere e la radio per sentire la tua musica. Non ultimo, non devi dire che vuoi stare da sola, senza per questo rischiare di far credere che sei stufa di avere attorno altri (perché così non è!).
E tu? E tu che fai?
Tu passi il tempo a inventarti la serata, meglio se non è davanti ad un film perché rischieresti di fare solo quello, meglio se non fai ciò che potresti fare anche in un altro momento.
Una serata con te stessa, per scatenare l’artista che c’è in te, per cantare a squarciagola e non rischiare che qualcuno ti senta stonare, per strimpellare qualche accordo e non perdere la pazienza se il ritmo non è quello giusto.
Un momento per pensare a ciò che fa bene, alle piccole cose degli ultimi giorni: al nonno che si commuove al telefono, alla dolce attesa di un’amica.
Vivere la serata da sola, non dimenticando chi sola non ti fa sentire mai.
1 commento:
hai descritto la mia serata...
amen.
p.s sto curiosando un pò nel tuo blog ....è carino.
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