Anno nuovo, vita nuova
Si dice. Ma succede veramente?
Si festeggia l’ultimo dell’anno con un sacco di aspettative e poi, passati i primi due giorni, non ci si pensa nemmeno più. “Buon anno” è un saluto che si abbandona automaticamente dopo l’Epifania, che tutte le feste porta via.
Ma perché lasciare che questo detto ci condizioni a tal punto da riporre nel cassetto tutti i desideri che facciamo? Perché non ricordarci ogni tanto che si può davvero vivere con la voglia di rendere un pizzico nuova questa nostra vita?
Sempre più gli automatismi col passare degli anni aumentano e cresce anche la consapevolezza che davvero il tram-tram quotidiano è monotono. Ma non facciamoci prendere dallo sconforto, non assistiamo impotenti ai giorni che passano “così”.
Evitiamo che lo spirito che anima i primi giorni dell’anno si limiti a caricarci soltanto nella prima settimana.
E si può fare! Ho piacevolmente partecipato ieri sul treno ad una chiacchierata inaspettata. Di figli che raccontano di adulti con la voglia di trovarsi qualcosa di nuovo che li unisca ancora di più, ogni giorno.
Perciò si può!
Perché farsi prendere così tanto da questi detti che condizionano?
Anno nuovo, vita nuova.
Anno nuovo, cesta di novità.
1 commento:
Belle le foto della laurea ciao
Claudio
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